Oggi, sabato 13 luglio, la penultima giornata del Napoli Teatro Festival Italia, diretto da Ruggero Cappuccio, si apre con due repliche: alle 18 Palazzo Fondi, in via Medina, ospita La luna, percorso di ricerca e creazione a partire dai rifiuti e dagli scarti, ideato e diretto da Davide Iodice (secondo spettacolo alle 21); alle 19 alla Sala Assoli torna Non domandarmi di me, Marta mia, che ricostruisce il rapporto tra Luigi Pirandello e la sua musa, Marta Abba.

Sette gli appuntamenti della prima serata, tutti alle 21. Al Mercadante, in piazza Municipio, a pochi passi da Palazzo Fondi, la prima assoluta di Arsenico e vecchi merletti di Joseph Kesserling, con la regia di Geppy Gleijeses, riprende la prima regia teatrale del grande Mario Monicelli, scomparso dieci anni fa. Intanto, al Nuovo, teatro d’avanguardia ricavato tra i vicoli dei Quartieri spagnoli, debutta Exit (Grazie dei fiori) di Antonio Marfella e Giovanni Esposito (quest’ultimo ne cura anche la regia), ambientato a Gattolino, torrido e desolato paese comandato dai topi. Un testo che, su uno sfondo di solitudine e frustrazione, non risparmia momenti di cinismo e di ironia.

Contemporaneamente, sono in programma al Teatro Sannazaro di via Chiaia Tornò al nido… E altre Titine, con i testi di Titina De Filippo e il libero adattamento e la regia di Antonella Stefanucci, e nel Cortile delle carrozze di Palazzo Reale l’ultimo talk show “live” della serie Sala d’attesa – The waiting room, (regia di Ettore De Lorenzo, che ne è anche autore con Flavio Baldes). La “puntata” finale volge lo sguardo in avanti, indagando un enigma sempre aperto: “Il futuro”, un titolo a partire dal quale si aprono diversi interrogativi. Dove sta andando l’umanità? Come ci stanno trasformando le tecnologie? Cosa stiamo rischiando di perdere irrimediabilmente? Ci consegneremo mani e piedi all’Intelligenza Artificiale? L’uomo saprà sopravvivere a questa rivoluzione? Proveranno a rispondere Carlo Bordoni (sociologo), Nuccio Ordine (letterato e accademico), Gaetano Manfredi (rettore dell’Università Federico II di Napoli), Alessandro Iannace (professore di statigrafica e sedimentologica, esperto di cambiamenti climatici), Pollio (cantante), Guglielmo Tamburrini (professore di logica e filosofia della scienza, esperto di intelligenza artificiale), Marco Merola (divulgatore scientifico).

Ancora alle 21, due interessanti appuntamenti fuori dal capoluogo: Travestimenti spirituali: da bella ciao a Padre Pio porta al Palazzo di Vetro di Pietrelcina, in provincia di Benevento (non più al Teatro Naturale: la variazione si è resa necessaria a causa del rischio di pioggia), la musica raffinata di Raffaello Converso con le orchestrazioni di Roberto De Simone, nate da una singolare scoperta: alla fine degli anni ’60, il maestro De Simone e l’antropologa Annabella Rossi registrarono al Santuario di San Michele del Gargano alcune strofe di una Lauda per Padre Pio e per l’Arcangelo Michele. sorprendentemente il motivo che sosteneva entrambi i brani era quello più conosciuto come “canto dei partigiani”. A Pompei, invece, il Ntfi riporta il pubblico al Teatro Grande, dentro il Parco archeologico: nell’arena del II sec. a.C., alla stessa ora, replica Il paradiso perduto. Leela della coreografa Noa Wertheim della Vertigo Dance Company, ultimo spettacolo della rassegna Pompeii Theatrum Mundi.

Alle 22, ancora musica, stavolta al Teatro Trianon Viviani di Forcella: Martedì – Concerto de Le Mani Avanti, realizzato con la direzione artistica, gli arrangiamenti e la direzione del coro di Gabriele D’Angelo, e che vede ospite Dario Sansone dei Foja,  propone un coro a cappella che spazia tra il pop, il soul e il rock, da Michael Jackson a Florence and the machine, da Sia a Frank Sinatra, da Ivano Fossati a Stevie Wonder.

Chiude la giornata un altro concerto del Dopofestival, a cura di Massimiliano Sacchi: alle 22.30, nell’oasi urbana del Giardino romantico di Palazzo Reale, suonerà la Bagarija Orkestar, folle banda di fiati e percussioni nata dal cuore cosmopolita di Napoli, ispirandosi alle fanfare provenienti da Serbia Macedonia Romania e Turchia.

Proseguono fino a domani le mostre a Made in Cloister, agli Incurabili e a Palazzo Fondi.