Il viaggio musicale del Laboratorio delle Alme, in un’osmosi di voci e suoni, ha visto la sua conclusione nello straordinario spettacolo La Voce dei Venti Sonori che ha debuttato nel Palazzo abbaziale di Loreto di Mercogliano, nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia. Quasi un Oratorio Musicale in cui solisti, coro e strumentisti, dopo sette intensi giorni di lavoro laboratoriale presso il Conservatorio Domenico Cimarosa di Avellino, hanno dato corpo e melodia ad una Via Crucis della speranza. «Nel Laboratorio delle Alme protagoniste sono le anime ancora acerbe e plasmabili dei giovani, che con la loro contagiosa energia e attraverso la musica, uno dei principali momenti di creatività e quindi di immaginazione, portano sul palco il percorso verso un mondo migliore» afferma, in un’intervista, il Direttore Stefania Rinaldi, che ha condotto questo progetto musicale e umano ad alti livelli artistici. Un messaggio di speranza che la stessa Maya Angelou, poetessa e scrittrice afroamericana, tra le più importanti del Novecento, ha trasmesso con la forza coinvolgente della poesia Still I Rise, che apre il concerto nella contemplativa atmosfera dell’Abbazia, in un suggestivo gioco di luci che vede una croce sul fondo della scenografia illuminarsi gradualmente nel susseguirsi delle 14 tappe di questo cammino musicale, a tratti onirico in quei brevi momenti di buio illuminati dalle stelle simbolo di una reale speranza. L’idea di uno spettacolo tutto al femminile, con musicisti maschili a sostegno del progetto, che vede esibirsi donne di varie nazionalità con talento e capacità artistiche, nasce dall’intento di infondere quella sensibilità, di cui la musica e il teatro sono i portavoce, contro la violenza, le solitudini e le diversità. «La musica scritta diventa solo un canovaccio su cui lavorare e andare a plasmare, di prova in prova, la performance musicale» afferma il Maestro Luigi Del Prete, «dare l’apporto da compositore a questa tipologia di spettacolo, che unisce l’aspetto musicale a quello teatrale, è sempre appassionante». Eccezionale è stata infatti la scelta del repertorio musicale che ha visto brani di grandi compositori quali Pergolesi, Piazzolla, Del Prete, Kusyakov, Iturralde susseguirsi in un fil rouge verso la salvezza. Un applauso speciale ai giovani e professionali strumentisti: Giuseppe Bozzo, Fausto Crediddio, Eugenio De Rose, Luigi Gordano alle fisarmoniche, Ileana Termini al sax soprano e contralto, Christian Tartaglia al fagotto, Antonio Biancaniello al 2° pianoforte, alle soliste e al coro. Dai giovani nasce la creatività, dalla musica l’immaginazione e dai versi dell’Angelou, come sostiene la Rinaldi, «scaturisce l’ispirazione per questo spettacolo dal felice finale cristallizzato nelle parole: “Io mi risollevo”».

LORENZA CUOMO 
Master in Drammaturgia e cinematografia
Università degli Studi di Napoli Federico II