Giornata ricca di appuntamenti, martedì 22 giugno al Campania Teatro Festival. Si inizia alle 18.00 al Belvedere del Museo e Real Bosco di Capodimonte con la Visita guidata in bici. Sempre alle 18.00 al Teatrino del Belvedere-Pagliarone, all’ombra di un grande albero, i visitatori del Real Bosco potranno partecipare a Come un albero la mia voce racconta, incontro esperienziale a cura di Antonella Ippolito e Martina Baldi per riconnettersi con se stessi attraverso il contatto con la natura.

Alle 19.00 per il ciclo Incontri del Festival, al Giardino dei Principi è previsto Scritture di emergenza, l’autore e regista Pier Lorenzo Pisano e Stefano De Stefano, docente e giornalista, dialogheranno su Senet, spettacolo prodotto nel Teatro Bellini durante il lockdown.

Per la sezione Progetti Speciali, sul palco delle Praterie della Capraia di Capodimonte, alle ore 21.00,  in prima assoluta, va in scena Kassandra di Sergio Blanco con Roberta Lidia De Stefano. La profetessa Kassandra, sul palco con microfono e synth, comporrà sonorità in cui si fondono il lirismo del verso greco e la musica elettronica. Il mito diventa così il pretesto per una accurata analisi dell’oggi.

Sempre alle 21.00, al Giardino Paesaggistico Pastorale, va scena Senet, con Alfredo Angelici, Federica Carruba Toscano e Matilde Vigna. Il progetto è nato durante Zona Rossa Bellini, che per 76 giorni ha visto un gruppo di artisti isolati in lockdown all’interno del teatro napoletano. La provocazione è nata dopo la forzata interruzione della stagione teatrale nel febbraio 2020.

Al Casino della Regina alle 21.00, c’è Immobili, scritto da Elena Costa, diretto da Renato Arcuri e interpretato da Roberto Caccioppoli ed Erasmo Genzini. Due giovani militari, di turno in una notte di gennaio di inizio millennio, oppongono alla fissità fisica il ritmo inquieto e imprevedibile dei pensieri e dei moti dell’anima.

Infine, alle 22.30 per la sezione Osservatorio, al Giardino Paesaggistico di Porta Miano, va in scena Alluccamm di Luca Pizzurro, con Andrea Fiorillo e Mauro Collina e con le musiche originali di Enzo Gragnaniello. Il tempo storico delle Quattro giornate di Napoli viene raccontato attraverso il vissuto di chi sente di non appartenere al proprio corpo, di chi cerca una maternità negata sebbene tanto desiderata. Non è una storia di guerra ma è una storia di vita, desideri negati e sofferenza.