Continua il meraviglioso viaggio nell’arte del Campania Teatro Festival! La manifestazione giovedì 16 giugno porta a Napoli spettacoli che arrivano da lontano, realizzando importanti scambi con compagnie straniere e raggiungendo nuovi spazi non teatrali.

Si inizia alle ore 17.00 con il progetto Come un albero la mia voce racconta: un’esperienza interattiva che mira ad armonizzare parti di sé, a metà tra terra e cielo. Nell’incontro, condotto da Martina Baldi e Antonella Ippolito, si farà vibrare la voce, portandola fuori e facendola risuonare nella linfa della Natura, per riconnettersi con il senso profondo dell’esistenza.

Alle 18.00 si prosegue con la visita guidata a piedi nel Bosco, per immergerci nelle bellezze del parco monumentale di Capodimonte, dove natura e storia si incontrano in un suggestivo connubio.

Alle 19.00 e alle 20.30, il Festival si sposta all’Archivio di Stato di Napoli, dove andrà in scena la performance teatrale Antenate, ideata e curata da Marina Rippa e realizzata con le donne del progetto Femminile plurale. Antenate si costruisce su storie di donne recuperate dalla memoria, ma attraverso le pergamene, i registri di antiche cancellerie, le carte dei ministeri e delle famiglie nobili private e le tante scritture conservate con attenzione nell’Archivio.

Secondo appuntamento con il progetto Il Sogno Reale. I Borbone di Napoli, che vedrà protagonista l’attrice Cristina Donadio, interprete de Il Re di Napoli di Elisa Ruotolo. Al Giardino dei Principi alle ore 21.00 si racconterà la storia di Filippo, mancato erede al trono di Napoli, dopo un consulto medico che lo decreta “incapace, e di suo fratello Ferdinando, destinato a quel ruolo. Ferdinando bambino osserva la Napoli del tempo, città di fede e di magia, di luce e di ombre, col desiderio di guarire il fratello e di preservare la propria libertà.

Dalla Svizzera arriva al Teatro Mercadante di Napoli, Danse Macabre del geniale artista Martin Zimmermann. In scena, tre personaggi grotteschi e disadattati ai margini della società che, nella loro angoscia, si ritrovano in un posto sperduto che ricorda una discarica abbandonata. Qui il trio decide di andare ad abitare e di mettere radici, per rispondere a un innato bisogno esistenziale di vivere in comunità.

Il programma si costruisce come un mosaico di arti e di attività culturali, prospettando un mese di grandi eventi da non perdere!