ph Salvatore Pastore
L’amore non è un gioco
MUSICA CLAUDE DEBUSSY
DRAMMATURGIA E TESTI EDMONDO TUCCI, MARIA VENUSO
COREOGRAFIA E REGIA EDMONDO TUCCI
CON PAOLA VOLPE (PIANOFORTE), ARIANNA SORRENTINO (ATTRICE BELLINI TEATRO FACTORY) DANZATORI ALUNNI DEL LICEO COREUTICO SUOR ORSOLA BENINCASA DI NAPOLI (TRIENNIO)
SCENOGRAFIE TIZIANA DE TORA, MARTINA PICCIOLA
REALIZZATE DA ALUNNI DEL LICEO ARTISTICO SUOR ORSOLA BENINCASA (LABORATORIO TEATRALE – SEZ. SCENOGRAFIA)
COSTUMI MARTINA PICCIOLA, RITA CARBONE
REALIZZATI DA ALUNNI DEL LICEO ARTISTICO SUOR ORSOLA BENINCASA (LABORATORIO TEATRALE – SEZ. COSTUMI)
CONSULENZA SCIENTIFICA PAOLOGIOVANNI MAIONE
26 giugno 2019 ore 21.00
durata 1 ora
Napoli
Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale
Creato nel 1913 come La boîte à joujoux (balletto in un prologo, tre quadri e un epilogo), con didascalie e illustrazioni di André Hellé (edizioni Durand & fils), il balletto – pensato per il teatro di marionette – è dedicato alla figlia del compositore, Emma, detta Chouchou, e vede protagonisti i giocattoli, che nottetempo si animano e diventano metafora del più classico dei topoi teatrali: il triangolo amoroso tra una bambola, un Pulcinella e un soldatino. Nell’allestimento la semplicità dell’azione, riferita al mondo dell’infanzia e dei giocattoli, è ripensata secondo una visione che, partendo dall’originale, sviluppa la problematica legata all’incomunicabilità e al perenne conflitto di genere tra l’universo maschile e quello femminile. A partire dallo scenario di André di Hellé, lo spettacolo è stato oggi rivisitato per portare in scena una visione contemporanea delle problematiche di genere. La nuova drammaturgia prende spunto dai protagonisti della storia originale, per divenire un’azione scenica nuova, in cui la scatola dei giochi è metafora di vita nel senso più intimo. Non più una storia infantile, ma uno sviluppo che prende le mosse dal classico triangolo amoroso: l’elemento femminile, prima soggiogato da un compagno possessivo e violento, riesce infine a uscire dal vortice di oppressione che aveva assunto le sembianze di normalità, scegliendo l’altro volto maschile, gentile e rispettoso. Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Suor Orsola Benincasa e il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli.