foto Tommaso Le Pera
DI JANE AUSTEN
ADATTAMENTO TEATRALE DI ANTONIO PICCOLO
REGIA ARTURO CIRILLO
CON ARTURO CIRILLO, VALENTINA PICELLO, RICCARDO BUFFONINI, ALESSANDRA DE SANTIS, ROSARIO GIGLIO, SARA PUTIGNANO, GIACOMO VIGENTINI, GIULIA TRIPPETTA
SCENE DARIO GESSATI
COSTUMI GIANLUCA FALASCHI
LUCI CAMILLA PICCIONI
MUSICHE FRANCESCO DE MELIS
ASSISTENTE ALLA REGIA MARIO SCANDALE
ASSISTENTE SCENOGRAFO ELEONORA TICCA
ASSISTENTE COSTUMISTA NIKA CAMPISI
PRIMA VERSIONE TEATRALE ITALIANA
PRODUZIONE MARCHE TEATRO / TEATRO STABILE DI NAPOLI_TEATRO NAZIONALE
4 luglio 2019 ore 21.00
5 luglio 2019 ore 19.00
Napoli
Teatro Mercadante
Perché Arturo Cirillo sceglie di portare a teatro Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen? «Perché penso – scrive nelle note di regia – che sia una scrittrice con un dono folgorante per i dialoghi. Perché sono affascinato dall’Ottocento, e dal rapporto fra i grandi romanzi di quell’epoca e la scena. Infatti provai un raro piacere, svariati anni fa, ad affrontare uno strano testo di Annibale Ruccello ispirato a Washington Square di Henry James.
Perché l’ironia di questa scrittrice, il suo sguardo acuto ma anche distaccato sui suoi personaggi l’amo molto. Perché il mondo della Austen dove apparentemente non accade mai nulla di eclatante, abitato per la maggior parte da creature che stanno abbandonando la fanciullezza per diventare ragazze da marito o giovani scapoli da sposare, mi affascina. Perché questo mondo sociale dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la propria sorella perché i genitori sono, ognuno a suo modo, prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi. La povera e zitella Jane Austen si divertì a sottrarsi a tutto questo mettendolo in scena nei suoi romanzi. Per fare questo si cala nei suoi personaggi/alter ego amandoli e prendendoli un po’ in giro, magari standosene nascosta dietro una tenda ad osservarli, ridacchiando tra sé. Da dietro quella tenda, come nel buio di una quinta, celata agli sguardi altrui ma attenta a non farsi sfuggire nulla di ciò che accade, Jane Austen reinventa la realtà attraverso la sua rappresentazione, ma mai smettendo di essere vera. Come avviene in teatro».