di LAURENT GAUDÉ
regia MICHEL DIDYM
durata: 1h 30m | Paese: Francia, Italia | Lingue: francese, italiano
Maschio Angioino – 10-11-12-13/06/2010, 23:00
produzione NAPOLI TEATRO FESTIVAL ITALIA THÉÂTRE DE LA VILLE – PARIS THÉÂTRE OUVERT – PARIS LE VOLCAN – SCÈNE NATIONALE DU HAVRE COMPAGNIE BOOMERANG
con il supporto di CONSEIL GÉNÉRAL DE MOSELLE
con il sostegno di CULTURESFRANCE
produzione esecutiva CDN DE LORRAINE – THÉÂTRE DE LA MANUFACTURE NANCY
«Alessandro ci tocca per l’umanità e la solitudine. Accetta di essere vinto dai suoi soldati, che chiedono di tornare alle loro case; ma nel momento in cui accoglie la loro richiesta si lascia vincere da se stesso voltando le spalle al suo destino di condottiero vittorioso. Da quel giorno Alessandro comincia a morire e diventa uno sconfitto della Storia». Così il regista francese Michel Didym descrive il nucleo del suo spettacolo, Le Tigre bleu de l’Euphrate, tratto dal dramma di Laurent Gaudé, con Tchéky Karyo nel ruolo di Alessandro. Karyo, al fianco di Anne Parillaud nel film Nikita, reciterà in francese e sarà affiancato da Massimo Popolizio.
Per Didym «Alessandro è un eroe dei tempi moderni, un capo assoluto, intelligente, feroce ed ebbro di potere, che a 20 anni ha già abbracciato il mondo intero. I luoghi delle sue conquiste risuonano con straordinaria attualità: Pakistan, Afghanistan, Iran, Iraq, terre ancora sconvolte dalla guerra». Un giorno gli appare una tigre blu, che attraversa il fiume indicandogli la strada giusta per guadarlo assieme alle truppe. Ma un veterano gli si avvicina e chiedendogli pietoso: «Quando saremo di nuovo a casa?». E Alessandro accetta di fermarsi. Torna indietro, nel Palazzo di Dario a Babilonia dove si ammala. «Senza paura – continua Dydim – contempla la Morte, la invita ad avvicinarsi e ad ascoltare la propria vita». E qui si ambienta lo spettacolo. In trasparenza, dietro un velo, si intravedono corpi di donne – musiciste – evocazione delle 365 spose del condottiero, una per ogni giorno dell’anno. Saranno come un’orchestra di morte, pronte a eseguire su strumenti d’epoca la colonna sonora dell’addio al mondo di un eroe sconfitto soltanto da se stesso.