testi, musiche e voce recitante di Enzo Avitabile
durata: 1h 15m | Paese: Italia | Lingue: italiano
Real Albergo dei Poveri (Cortile Quadrato) – 17/07/2011, 22:30
orchestra sinfonica e coro Nova Amadeus
direttore Gabriele Di Iorio
Gli studi classici al Conservatorio, la musica pop, i ritmi afro-americani e la “Zeza” uniti al canto sacro. Enzo Avitabile, attraverso le molteplici contaminazioni che hanno contraddistinto la sua carriera, ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed essenziale, demolendo ogni sovrastruttura dettata dal mercato o dalla moda. Queste le vere note biografiche del cantante, compositore e polistrumentista, che in occasione del Napoli Teatro Festival Italia porterà in scena Exeredati mundi.
Un lavoro, quello del musicista partenopeo, che si sviluppa come opera sinfonica unica anche nella sua forma: la cantata scenica. A tal proposito vengono alla mente atlàntida di Manuel de Falla, La circe di Alessandro Stradella, Didonis Interitus, tratto dal IV libro dell’Eneide di Virgilio con musiche di Mozart, Pergolesi e Purcell. La cantata scenica di Avitabile rispetta le grandi opere del passato ma si muove liberamente in quanto a forma e contenuti. Exeredati mundi è un inno ai diseredati del mondo che sempre e da sempre vivono ai margini della storia in un mondo a sua volta diseredato, che lotta tra il bene e il male, tra la vita e la morte. Un requiem alla nostra anima che in ogni epoca vive la sua via dolorosa.
L’opera si sviluppa in 15 eventi definiti “stazioni” esattamente come succede nelle 14 della Via Crucis che trovano un angolo di speranza nell’ultima stazio- ne aggiunta “La via Lucis”. I “miserabili” del mondo di Avitabile cadono e si rialzano fino alla luce finale esattamente come fa il Cristo nella propria via. La voce recitante prepara i singoli episodi alla ricerca di momenti di riflessione, emotivamente guidati da una musica intensa e coinvolgente. Le musiche sono tutte di Avitabile, così come i testi che sono tratti da altre opere dell’autore, già da tempo ispirato dai temi del disagio e della sofferenza. Il coro scandisce la solennità dei momenti mentre l’orchestra riesce a creare un effetto sonoro di grande forza descrittiva.