A day in the life

regia di Miranda Henderson
durata: 1h | Paese: Inghilterra, Italia | Lingue: spettacolo senza uso di parole
Teatro San Ferdinando14-15-16/07/2011, 20:00

ideazione Prodigal Theatre – The Urban Playground Team commissionato da Towner Eastbourne
produzione Napoli Teatro Festival Italia
in coproduzione con Teatro Stabile di Napoli
con il sostegno di Arts Council England e The Hawth Theatre, Crawley

Nel 2010 Prodigal Theatre presentò nell’ambito di E45 Napoli Fringe Festival The tragedian. The rise to fame of Edmund Kean. In quell’occasione, una commissione composta da esperti, selezionò cinque compagnie (tra cui Prodigal Theatre) per partecipare a Fringe2Fringe, un progetto nato dalla collaborazione tra Napoli Teatro Festival Italia e Teatro Stabile di Napoli: le compagnie erano invitate a proporre uno studio nel mese di febbraio al Teatro San Ferdinando. Lo studio di Prodigal Theatre è stato selezionato per diventare uno spettacolo che ora viene presentato in anteprima nel cartellone del Napoli Teatro Festival Italia.
A day in the life è ispirato alla danza parkour. Il parkour, detto anche art du dépla- cement (arte dello spostamento), si afferma come disciplina metropolitana agli inizi degli anni Ottanta nei sobborghi di Parigi, grazie ad un gruppo di giovani (i Yamakasi), tra cui Malik Diouf, famoso danzatore francese, nonché attore nell’omonimo film Yamakasi. I nuovi samurai di Luc Besson. Questa tecnica, basata sul superamento di ostacoli attraverso movimenti rapidi e decisi, sviluppa nei praticanti qualità fisiche come l’agilità e la forza, ma soprattutto valori morali come il coraggio, la perseveranza, l’autocontrollo. Negli ultimi sei anni, Prodigal Theatre, in collaborazione con Malik Diouf e Charles Perrière, ideatori del Gravity Style (scuola di parkour), fondendo il parkour con diversi stili di danza, ha elaborato un nuovo linguaggio coreografico: la Performance-Parkour. In questo modo “l’arte dello spostamento” si trasforma, da attività esercitata all’aperto, in una sofisticata disciplina adatta a praticarsi all’interno di uno spazio chiuso, come quello teatrale.
La performance, sotto la direzione di Miranda Henderson, narra il sogno di ogni impiegato di poter realizzare un miglioramento della propria posizione sociale. Un ruolo fondamentale è svolto dalla suggestiva scenografia: al centro di un reticolo enfatizzato da giochi di luci, simbolo delle difficoltà quotidiane, i cinque ballerini- acrobati attraverso vuoti e non-vuoti danno vita ad una danza che si tramuta in sport estremo, tra salti, capriole e free running.
di Prodigal Theatre
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