Ph Mario Spada, Amedeo Benestante

a cura di Gianluca Riccio
prodotto da Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Madre • museo d’arte contemporanea Donnaregina
con il supporto di
Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia

Museo Madre
via Settembrini 79, Napoli
dal 2 giugno al 3 settembre 2018 ore 10.00 – 19.30 / domenica 10.00 – 20.00
inaugurazione: 1 giugno 2018, ore 19.00

MAGGIORI INFORMAZIONI SUL SITO DEL MUSEO MADRE

In occasione dei quarant’anni di attività del regista napoletano, fondatore nel 1979 del gruppo teatrale Falso Movimento, il Museo Madre presenta il primo progetto di vera e propria produzione filmica, realizzato in collaborazione con PAV, organizzazione di riferimento per la gestione dell’Archivio Mario Martone.
Attraverso il montaggio di documenti e filmati inediti, immagini di repertorio, brani di film, riprese di spettacoli teatrali e foto di scena, che ne documentano la poliforme attività creativa attraverso un arco storico di quarant’anni, l’esperienza artistica di Martone viene presentata nella veste di un film-flusso strutturato secondo un ordine non cronologico ma evocativo in cui tutti i segni – performances, spettacoli, film, opere – che punteggiano la storia del regista napoletano, convivono in un rapporto orizzontale e contemporaneo. Proiettato simultaneamente su quattro grandi schermi nella sala Re_PUBBLICA MADRE, il film-flusso rielabora musealmente la messa in scena di un celebre spettacolo di Martone, Ritorno ad Alphaville, ispirato dall’omonimo film di J.L. Godard, riprendendone l’andamento circolare e la visione simultanea da parte del pubblico.
Mario Martone ha cominciato a lavorare a Napoli nel 1977, nel clima delle avanguardie di quel periodo, fondando il gruppo “Falso Movimento” e realizzando spettacoli che fondevano gli elementi del teatro, del cinema, della musica e delle arti visive come Tango Glaciale (’82), Il desiderio preso per la coda da Picasso (’85), Ritorno ad Alphaville da Godard (’86). Dieci anni dopo, insieme a Toni Servillo e Antonio Neiwiller, ha dato vita a “Teatri Uniti”, una compagnia tesa all’incontro tra gli artisti napoletani della nuova generazione, con cui ha realizzato anche alcuni dei suoi film da regista indipendente, tra i quali, il suo primo lungometraggio, Morte di un matematico napoletano, vincitore del Gran Premio della Giuria a Venezia nel ’92, L’amore molesto (’95), Teatro di guerra (’98). Ha realizzato numerosi documentari e cortometraggi e ha filmato alcuni lavori teatrali d’eccellenza, tra i quali, insieme a Toni Servillo, lo spettacolo-manifesto di “Teatri Uniti” Rasoi, su testi di Enzo Moscato. Ha ricevuto numerosi premi nei suoi diversi ambiti di lavoro, dai David di Donatello per tre dei suoi film ai Premi della critica teatrale, dal premio Abbiati per l’opera lirica al premio Ubu per il suo impegno nel rinnovamento del Teatro di Roma, istituzione che ha diretto tra il ’99 e il 2000 e dove ha compiuto un lavoro di radicale cambiamento della programmazione, aprendo alle altre arti e alle nuove espressioni sceniche e fondando un teatro, l’India, ricavato da una vecchia fabbrica in disuso sul Lungotevere. Successivamente ha contribuito all’evoluzione del Mercadante come Teatro Stabile di Napoli, facendo parte per tre anni del suo comitato artistico. Dal 2007 al 2017 è stato direttore artistico del Teatro Stabile di Torino. Contemporaneamente alla sua attività in ambito teatrale ha proseguito il suo lavoro come regista cinematografico realizzando nel 2004 L’odore del sangue, nel 2010 Noi credevamo e nel 2014 Il giovane favoloso ispirato alla vita e all’opera di Giacomo Leopardi.