workshop intensivo condotto da Michele Monetta
in collaborazione con Giuseppe Rocca e Lina Salvatore

Piccolo Bellini
prova aperta 24 giugno 2018 ore 18.00

Michele Monetta propone un workshop intensivo per attori, cantanti, danzatori, atleti, registi, coreografi e performer tout-court totalmente dedicato al teatro della crudeltà e alla figura di Antonin Artaud (1896-1948), nel 70° anniversario della sua scomparsa.
«Il Novecento è da definirsi oltre come il secolo breve anche il secolo Artaud. L’autore de Il Teatro e il suo doppio, che per un certo periodo durante l’internamento in manicomio si firmava Nalpas e cioè col cognome della nonna materna di origine turco-greca, rappresenta indubbiamente una delle più grandi personalità della scena moderna e contemporanea, una di quelle figure che hanno contribuito di più a cambiare il modo di pensare e fare oggi il teatro, non senza qualche vuota deriva performativa dovuta ad approssimative interpretazioni del concetto di Teatro della Crudeltà.
Antonin Artaud è stato un autentico ed estremo poeta, spesso più grande delle sue stesse realizzazioni. È stato un uomo che nella sua vita ha perso tutte le battaglie e che, infine, paradossalmente ha vinto la guerra. Da oltre 70 anni non si può prescindere da lui e tanto per ricordare ci torna alla mente l’influenza avuta su il Living Theatre, Carmelo Bene, la Body Art, la Danza Buto, l’Antipsichiatria, Valère Novarina etc… Eppure è ancora al centro del teatro anche in questo nuovo millennio. La battaglia contro lo statuto della significazione (o in sintesi, contro il significato della parola) fu un elemento costante nel suo pensiero. L’anatema contro la parola ne è l’esempio più che evidente. Artaud fu nemico della parola appiattita sul significato, assoggettata alla mera funzione comunicativa.
Il laboratorio si tiene dal 14 al 24 giugno presso il Piccolo Bellini e il programma prevede: esercizi di euritmia; coordinazione braccia gambe; respirazione e movimento (Feldenkrais); corpo e spazio; elementi di biomeccanica (Mejerchol’d); lettura e interpretazione di glossolalìe scritte da Artaud e vocalità; il Teatro della Crudeltà (manifesti); lettere dal manicomio di Rodez; danze sacre e movimento ritmico (Dalcroze, Gurdjieff); forme e figure dal Mime Corporel di Decroux; il sistema ternario da Barrault-Artaud; montaggio di azione e concetto artaudiano di “poesia nello spazio”; anteprima in forma di conferenza della bozza della nuova traduzione de Il Teatro e il suo doppio».