Villa Pignatelli
14 giugno 2017
ore 19.00
durata 1h e 30min
I miei poeti. Unāantologia personale
Alfonso Berardinelli
Un critico sceglie, legge e interpreta i āsuoiā poeti mostrando come la tradizione sia un fenomeno mobile e sempre in via di assestamento.
Ā«La mia antologia personale somiglierĆ sia a un reading poetico che a un discorso di autobiografia letteraria. Quindi non solo lettura ma anche confessione delle proprie personali preferenze, nonchĆ© commento degli innumerevoli possibili echi che legano a distanza, anche di decenni e di secoli, un poeta a un altro. La tradizione della poesia, come sappiamo, non ĆØ riducibile a unitĆ , ĆØ un intreccio di numerose e differenti tradizioni. Ogni lettore, ogni critico si specchia e si riconosce in una tradizione propria, anzi la costruisce intuitivamente o riflessivamente ogni volta che legge o rilegge i poeti che ama di piĆ¹ e che sono entrati a costruire la sua identitĆ Ā». Alfonso Berardinelli
Il Canzoniere dellāassenza
Mariano Rigillo legge Antonio Spagnuolo
con un omaggio a Luigi Compagnone
Un attore legge le poesie che un poeta ha dedicato alla moglie scomparsa, come se si trattasse di nuovi Xenia montaliani. Entrambi rendono poi omaggio a un poemetto di Luigi Compagnone:āLa giovinezza reale e l’irreale maturitĆ ā.
Una lettera di un anziano Umberto Saba a un giovane Antonio Spagnuolo:
Trieste, 28 marzo 1953. Ā«Caro Spagnuolo, sebbene nulla mi dispiaccia tanto come dover esprimere pareri sulle opere altrui, le dirĆ² che cāĆØ davvero nei suoi versi una vena sottile di poesia ed una attenta e collaudata ipotesi di ricognizione che si fa sentire in quasi tutti i componimenti di āOre del tempo perdutoā. Un tenue abbandono, a volte lucido e raziocinante, acquista la capacitĆ di svelare anche la memoria del simbolo. E mi perdoni se le scrivo breve; sto molto male e parto domani per una clinica, sebbene sappia, nel mio caso, che ogni cura ĆØ vana. Le auguro buon lavoro e la saluto affettuosamente, suo SabaĀ».