Mostra a cura di Antonio Biasiucci
Chiesa Santa Maria della Misericordia ai Vergini
inaugurazione 7 giugno 2017, ore 19.00
dal 9 giugno al 30 luglio 2017
Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 16.00 alle 20.00
sabato dalle ore 16.00 alle 20.00
domenica dalle ore 10.00 alle 13.00
Epifanie è il titolo della mostra-installazione, risultato della seconda edizione del Laboratorio irregolare di Antonio Biasiucci, che si inaugurerà il 7 giugno.
Nel dicembre 2014, a seguito di una selezione tenuta da Biasiucci, ha preso forma il gruppo della seconda edizione del suo laboratorio. Ogni allievo-fotografo è stato guidato per due anni e mezzo a realizzare la ricerca di una visione fotografica personale.
L’artista ha condiviso con i partecipanti la sua esperienza, creando le basi per un loro sviluppo professionale nel mondo della fotografia: «Metto a disposizione le mie conoscenze, affinché sia dato spazio e possibilità ad altri di fare buona fotografia attraverso un Laboratorio ispirato ad Antonio Neiwiller, protagonista negli anni Ottanta della scena teatrale italiana e scomparso prematuramente venti anni fa. Ho migliorato il mio modo di lavorare assistendo per anni ai laboratori di Neiwiller e applicando i suoi metodi teatrali alla fotografia».
Il risultato del percorso di ricerca viene presentato, alla fine di ogni ciclo, in un luogo emblematico della città; nel 2014 la mostra è stata allestita presso la sala delle prigioni del Castel dell’Ovo, quest’anno è realizzata, nell’ambito delle attività del Napoli Teatro Festival Italia, presso la chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini, sede dell’Associazione Culturale SMMAVE-Centro per l’Arte Contemporanea, aperta al pubblico per la prima volta.
Accoglierà il pubblico, un tavolo di 15 metri illuminato da un’unica striscia di luce, disegnato da Giovanni Francesco Frascino, con gli 8 portfoli-libro degli artisti partecipanti al laboratorio, Pasquale Autiero, Ciro Battiloro, Valentina De Rosa, Maurizio Esposito, Ivana Fabbricino, Vincenzo Pagliuca, Valerio Polici, Vincenzo Russo.
La mostra ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee.