di Luana Rondinelli
interpretazione e regia Giovanni Carta
musiche Massimiliano Pace
disegno luci Massimo R. Beato
aiuto regia Silvia Bello
assistente alla regia Teodora Mammoliti
foto Pino Le Pera
produzione Accura Teatro
in collaborazione con Di Venere e di Marte

Palazzo Reale – Cortile delle carrozze
20 giugno 2017
ore 22.30
durata 55min

A Testa Sutta è il primo testo di Luana Rondinelli che vede protagonista una figura maschile; come per i testi precedenti (Taddrarite e Giacominazza), palcoscenico è la Sicilia e il siciliano la lingua della scena.

Il paesaggio è quello delle palazzine popolari, velenose come alveari e fitte di complice vivacità, che si snodano nel chiasso dei bambini di strada fino a raccontarci di due personaggi opposti ma complementari: U biunnu, bambino affetto dal “candore del cuore” e suo cugino, il mafiosetto del quartiere, che si è fatto carico della sua fragilità.

Giovanni è abbabbasunato ed è l’ombra del cugino che lo difende e non lo fa sentire diverso. Perché l’unica diversità che vede è che Giovanni è “biondo con gli occhi azzurri mentre lui è nero con gli occhi neri”. Giovanni racconta dei giochi da bambino, di quella conta che termina sempre prima, perché fa paura girarsi e non trovare nessuno. Non trovare suo cugino. Giovanni racconta della gente di una zona sbiadita di Palermo che non accetta gli indifesi, perché se non sei capace a lottare è meglio non esserci, e ci accompagna a guardare a testa sutta un mondo che acquista un significato più importante. Un dualismo perfetto tra due cugini, i piedi e la testa, la testa e i piedi: un gioco che se lo si fa in due non si cade mai, anche se all’improvviso si perde l’equilibrio…