Lo spettacolo proposto dal Teatro Babilonia è un’opera innovativa soprattutto nell’organizzazione del plot. La pièce ha avuto inizio con una voce narrante che invitava David, il protagonista, a raccontare la sua storia del suo suicidio, alla quale, dopo un’altra reboante presentazione della solita voce, è andata ad aggiungersi la vicenda tragica di Iris, sorella del protagonista, suicida anche lei.
Conclusesi le tristi vicende dei due fratelli, sono entrati in scena i due genitori dei ragazzi che, in maniera perfettamente corale, hanno narrato le proprie verità sulle due tragiche vite dei figli. Fino a questo punto lo spettatore si era trovato, dunque, di fronte ad uno spettacolo che sembrava aprire una finestra sulla squallida vita di una famiglia della remota provincia italiana. Poi, nel momento in cui anche i due genitori erano sul punto di mettere in scena la loro morte, la voce del narratore si è tramutata in personaggio ed ha raccontato anch’egli la propria storia.
Storia d’un cantante di successo rapidamente caduto in disgrazia per un blocco artistico ed aiutato poi, da due personaggi assolutamente casuali, un clown-dottore e una venditrice di materassi. Solo alla fine lo spettatore ha scoperto come i quattro filoni narrativi si sono collegati al quinto, in un finale che ha avuto tutto il sapore di un musical. this is SG test
Andrea Dolla