COREOGRAFIA MARCOS MORAU (IN COLLABORAZIONE CON GLI INTERPRETI
INTERPRETI TANYA BEYELER, CRISTINA GOÑI, ANNA HIERRO, ARIADNA MONTFORT, LORENA NOGAL, MANUEL RODRÍGUEZ, MARINA RODRÍGUEZ, SAU-CHING WONG
TESTO E DRAMMATURGIA CARMINA S. BELDA, PABLO GISBERT – EL CONDE DE TORREFIEL SCENE/SET DESIGN LA VERONAL
LUCI ENRIC PLANAS
MUSICHE ORIGINALI NORTH HOWLING
COSTUMI MARIANA ROCHA
PRODUZIONE LA VERONAL
IN COPRODUZIONE CON MERCAT DE LES FLORS, CENTRE D’ARTS ESCÈNIQUES DE REUS
DATE 8, 9 GIUGNO (ORE 21.30)
LUOGO CASTEL SANT’ELMO – PIAZZA D’ARMI
DURATA 1H
LINGUA SPETTACOLO SENZA USO DI PAROLE
La Veronal è una compagnia spagnola fondata nel 2005 da Marcos Morau, coreografo formatosi tra Barcellona, Valencia e New York. Il gruppo è composto da artisti provenienti da diverse discipline tra cui la danza, il cinema, la fotografia, la letteratura, e il cui obiettivo è la costante ricerca di una pluralità di mezzi espressivi capaci di creare linguaggi sempre nuovi. Da qualche anno, la Veronal ha avviato un progetto sulle città e le nazioni del mondo. Ogni lavoro parte dalla scelta di un luogo con cui entrare in contatto, a cui abbandonarsi: dopo averne catturato le suggestioni, gli spettacoli creano un’analogia tra danza e geografia. È ciò che è accaduto con Portland (2013), con la danese Kobenhavn (2012), Islandia (2012) e Siena (2013), un omaggio alla città italiana che ha offerto alla compagnia un nuovo sguardo sul Rinascimento.
La Veronal sarà presente al Festival con Russia, una sorta di road movie attraverso le vaste lande della Russia. In un’atmosfera sospesa e misteriosa, lo spettacolo narra per frammenti un viaggio attraverso terre fredde e desolate, fino al lago di Baikal, in Siberia. Unico elemento di scena una vecchia berlina e otto interpreti tecnicamente impeccabili e di grande forza espressiva.
«Situato nel sud della Siberia – si legge nelle note di regia – Baikal è il lago più profondo del mondo. Se si prendesse il suo volume idrico e lo si mettesse sulla superficie della terra, lo spessore del pianeta aumenterebbe di 20 centimetri. Russia è un road movie, un viaggio verso il lago Baikal. I protagonisti si trovano di fronte a una strada ricoperta di neve che si immerge nella foresta. Sono costretti a stare insieme, chiusi in auto. Trascorrono la notte ascoltando programmi radiofonici. La strada li conduce molto vicini al lago, tuttavia non lo vedranno mai. Russia è una rappresentazione geografica della paura».