A CURA DI CLAUDIO DI PALMA E VESUVIOTEATRO
ESITO DEL LABORATORIO A CURA DI PAOLA CARBONE
DAI TESTI DI RAFFAELE LA CAPRIA, CHANDRA LIVIA CANDIANI, DAVIS MILLER, FRANCO ARMINIO
IN SCENA MARTINA MIGNANO, CHIARA FIMIANO, MICHELE SANTORO, ROBERTA D’ORTONA, EMILIANO RENINO, FABIO MADDALONI, ALESSANDRA BUONANDI, COSTANZA SANTORO, GIOIA NOCERINO, GIOVANNI MIGNANO, ALBERTO FROSINA, ROSARIA LIPPOLIS, MARTINA MARMOGLIA
CON LA PARTECIPAZIONE DI MARIO MELES E MELISSA MICILLO
DISEGNO LUCI TOMMASO VITIELLO E SEBASTIANO CAUTIERO
IN COLLABORAZIONE CON L’ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “FRANCESCO SAVERIO NITTI” DI PORTICI
SI RINGRAZIA IL PROFESSORE MARCO BAX
TEATRO NUOVO
20 GIUGNO 2023 ORE 20.00
Da bambino m’impegnavo/in molte sfide, fissare/il sole, resistere/ al solletico, privarmi/del respiro/non vincevo e non morivo/perché subito fallivo.
Esercizi di resistenza, sondaggi del limite, cui nei versi riportati allude il poeta Franco Arminio, hanno relazioni significative sia con l’adolescenza che con lo sport. Del resto cosa è lo sport per i giovani se non un percorso formativo (fisico ed emotivo) che li espone alla difficile arte della narrazione del proprio corpo e dei propri sentimenti. Potremmo definire il corpo degli adolescenti come un pianeta per loro ancora sconosciuto, ma così vivo da sentirne a distanza le pulsazioni del cuore. Mettere insieme l’anatomia del corpo attraverso le regole dello sport è la sfida per un’educazione sentimentale necessaria. Come necessari sono i poeti, i musicisti, i danzatori, gli attori, anch’essi atleti ostinati delle loro discipline.
SPORTOPERA 2023
Chi si applica alla scienza deve anche esercitare i movimenti del corpo facendo ginnastica, e così chi alleva il corpo deve farvi corrispondere i movimenti dell’anima, giovandosi della musica e della filosofia. Platone
Platone certifica l’esistenza di una complementarità fra filosofia e atletismo. La conferma probabilmente in base alla sua esperienza non tanto di pensatore quanto di lottatore, pare fosse cultore ed interprete del pancrazio. Elegge in questo modo l’agón, cioè il confronto, la disputa, a misura identificativa sia della lotta che del dialogo, ovvero dello strumento ideale della conoscenza filosofica. Così, proprio il dialogo, diventa la cifra espressiva comune alle tracce drammaturgiche di Sportopera23. Una provetta tennista, Coppi, Bartali, il nuotatore Eraclito, un allenatore spretato, si fanno interpreti singolari ed emblematici dello gnōthi seautón (conosci te stesso) e del medèn àgan (niente di troppo) ovvero dell’obiettivo e del limite riguardanti al tempo stesso l’esercizio del pensiero come quello dello sport. Già, lo sport, quel controverso miscuglio di passioni e pulsioni al quale (credendo a Porfirio “Nudi e senza tuniche entriamo nello stadio, nei giochi olimpici dell’anima”) molti filosofi hanno dedicato inesausta partecipazione emotiva e spregiudicata esplorazione fisica.
Claudio Di Palma