DI EDUARDO TARTAGLIA
REGIA EDUARDO TARTAGLIA
CON SALVATORE D’ONOFRIO, VERONICA MAZZA, PATRIZIO OLIVA, STEFANO SARCINELLI, EDUARDO TARTAGLIA
SCENE FRANCESCA MERRCURIO
COSTUMI MARIA ROSARIA RICCIO
PRODUZIONE ASS. COMMEDIA FUTURA IN COPRODUZIONE CON GESTIONE ATTIVITÀ TEATRALI SRL
CAPODIMONTE – GIARDINO PAESAGGISTICO DI PORTA MIANO
27, 28 GIUGNO ORE 21.00 DURATA 1H+40MIN
DEBUTTO ASSOLUTO
È il Febbraio dell’Anno del Signore 2020 quando il procuratore di calciatori Isidoro Di Tacco si reca nelle remotissime Isole Fluttuanti del lago Titicaca per assicurarsi lo straordinario talento del poco più che quindicenne Gerardo Pedro, appartenente alla fiera Tribù degli Uros, discendenti dalla nobilissima stirpe degli antichi Inca, già valutato 40 milioni di euro! Traghettato a bordo di una tipica canoa da Segundo, sindaco del microscopico villaggio, Isidoro fa appena in tempo ad approdare sulla più sperduta delle isolette dell’arcipelago e a conoscere Fiorella Cuttone, intraprendente imprenditrice del settore tessile e manifatturiero di San Giuseppe Vesuviano, quand’ecco irrompere improvvisa e violenta la realtà del Covid 19! E di Isidoro Di Tacco, in Italia, si perde ogni traccia!
Con un salto temporale, eccoci ora nel Giugno del 2022. Rispetto alle più terrorizzate e terrorizzanti previsioni iniziali, neanche un paio di anni e siamo già tutti quanti risaliti sulla giostra. Altro giro! Altra corsa! È tempo di andare a capire che fine abbia fatto Isidoro.
«Saper dar voce alle speranze e ai desideri che alimentano i nostri cuori – spiega Eduardo Tartaglia –; riuscire ad individuare le inquietudini e le paure che turbano le nostre coscienze. Questi gli obiettivi perseguibili da un Autore di Teatro. Oggi più che mai. “ALTRO GIRO! ALTRA CORSA!” è una commedia che nasce con queste intenzioni. Auspicare che la pandemia da Covid 19 potesse essere una tragedia che ci avrebbe cambiato tutti, è stata, ahinoi, solo una falsa speranza. Che si è affievolita ogni giorno di più, fino a tramontare miseramente. Sotto i nostri stessi occhi, ma senza che neppure ce ne accorgessimo!».