Venerdì 18 giugno ore 10.00, il Campania Teatro Festival parte dal Teatrino del Belvedere-Pagliarone (Porta Grande) con la lezione di Yogacanto, a cura di Roberta Rossi. Un modo per indagare l’equilibrio tra corpo, emozione, tecnica ed espressività̀, realizzando un lavoro sui centri di energia (chakra) e sulla loro influenza nell’agire vocale.

Alle 19.00 continuano gli Incontri del Festival, al Giardino dei Principi di Capodimonte. Si inizia con la lectio performance dal titolo Dalla bolla virtuale alla presenza, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. A seguire, La zuppa della perdita, a cura del regista Marcello Cotugno e della coreografa Alessandra Petitti, in scena saranno gli attori del Master in Teatro TPD.

Quarto appuntamento della sezione Letteratura, curata da Silvio Perrella. Alle ore 19.00 sul palco della Manifattura della Porcellana, Cinque poeti per Louise Glück: Francesco Iannone, Giovanna Marmo, Damiano Scaramella, Fabrizio Sinisi, Luigi Trucillo leggono una selezione di versi della poetessa vincitrice del Premio Nobel.

In prima assoluta al Casino della Regina ore 21.00, Blumunn di Marina Confalone, anche in scena con Lello Giulivo e Giovanni Scotti, diretto da Francesco Zecca. Tra le mura di un ex piano bar in completo abbandono si incontreranno il giovane Malachia e la cantante storica del locale, Susy. In un incontro/scontro generazionale e di visioni si ripercorre il tempo interiore di ognuno di noi.

Alle ore 21.00, sul palco delle Praterie della Capraia va in scena l’arte della coreografa e danzatrice tedesca Pina Bausch, con lo spettacolo Una sera ascoltando un vecchio tango mi sono addormentato e ho sognato Pina Bausch… di Giuseppe Sollazzo. Lo spettacolo procede tra le suggestioni evocate dall’arte della Bausch e le note biografiche dall’infanzia alla fama.

Per la sezione Osservatorio, alle 22.30 al Giardino Paesaggistico di Porta Miano va in scena Una confessione – memorie di un ermafrodito presentate da Michel Foucault, diretto da Maria Grazia Solano, con Olivia Manescalchi, Alessandro Quattro e Marta Cortellazzo Wiel. La storia della sessualità di un ermafrodito viene raccontata ripercorrendo le pagine del diario di Herculine Barbin.