MELODRAMMA TRAGICO
DA EURIPIDE
DI E CON LINA SASTRI
CON LA COLLABORAZIONE DI BRUNO GAROFALO
CON CIRO CASCINO (PIANOFORTE), RAFFAELE DE MARTINO (DANZA E COREOGRAFIA), FEDERICA AIELLO (CORIFEA)
ASSISTENTE ALLA REGIA GENNARO MONTI
PRODUZIONE E ORGANIZZAZIONE COSTANTINO PETRONE
LUCI GIANNI CACCIA
FONICA DAVIDE FARASO
ASSISTENTE AI COSTUMI ROSARIA RICCIO
REGIA LINA SASTRI
PRODUZIONE SALINA S.R.L
CAPODIMONTE – GIARDINO PAESAGGISTICO PASTORALE (PORTA MIANO)
19 GIUGNO ORE 21.00 DURATA 1H DEBUTTO
In scena un pianoforte, un dipinto di Kokocinsky che rappresenta una madre e i suoi figli, un danzatore-Giasone, una corifea, Medea.
Ho pensato a questa edizione di Medea per Campania Teatro Festival 2021, partendo dal testo, che avevo ridotto da Euripide, attingendo a varie traduzioni, essenzializzandolo, alcuni anni fa, perché è da tempo che volevo farlo
Scoprii già in quella occasione la modernità sorprendente delle parole di Euripide e la profondità assoluta della sua conoscenza dell’animo umano
Medea è una grande storia di amore e di morte, una storia anche di identità offesa e vilipesa, di umiliazione, di solitudine…, Medea è una straniera in terra straniera, ormai senza patria… È una storia di abbandono, di orgoglio ferito non solo e non semplicemente dal tradimento amoroso, ma dal tradimento anche sociale, di orgoglio calpestato e umiliato, e infine, di grande, immenso e insanabile dolore.
Nessuno vince, lo strazio è l’unico sentimento che alla fine resta.
Forte l’impatto emozionale della storia e delle parole.
Nella tragedia greca non ci sono azioni, le parole sono azioni, i fatti avvengono fuori dalla scena.
Ho pensato a Medea, che parla con la corifea, che rappresenta il popolo, e quindi il pubblico, e a lei svela il suo animo, i suoi propositi, la sua follia, il suo feroce dolore. È l’analisi di un delitto rivelato al pubblico.
Ho pensato a Giasone, che è la seduzione, che l’ha condannata alla sua infelicità amorosa, interpretato da un danzatore, e quindi, il corpo, il sesso, la passione, e infine la vendetta e il dolore. Ho pensato alla musica, che è contrappunto lirico e colonna sonora dei vari momenti della vicenda.
E sarà una musica che nulla ha a che fare con la antica Grecia, perché la musica è universale, ma toccherà temi musicali vicini ai contenuti della vicenda, amore, passione, vendetta, odio, follia, dolore, in una commistione sorprendente.
E infine, ho pensato al pubblico, come l’altro, il testimone, che assiste e condivide, e voglio farlo partecipare alla vicenda concretamente insieme al coro, che lo rappresenta, e che è rappresentato dalla corifea.
Ho rinunciato a tutto il resto. Ho lasciato il necessario.
Dietro e su tutto, il mare, perché tutto avviene su una isola, circondata dal mare.
Lina Sastri