DI VINCENZO FIORILLO E PAOLO IAMMARRONE
OPERE DI PAOLO IAMMARRONE MUSICHE ORIGINALI IVO PARLATI FEAT., VINCENZO FIORILLO
REGIA ALDO VERDE DIRETTORE DELLA FOTOGRAFIA STEFANO DI STASIO
PRODUZIONE FONDAZIONE CAMPANIA DEI FESTIVAL – CAMPANIA TEATRO FESTIVAL
CAPODIMONTE – SALA CAUSA (PORTA GRANDE) 14 GIUGNO – 8 LUGLIO (INAUGURAZIONE 13 GIUGNO ORE 16.30)
APERTA DA GIOVEDÌ A DOMENICA ORE 16.30 – 19.30
INGRESSO GRATUITO
SYNAESTHET X è un progetto artistico di Paolo Iammarrone e Vincenzo Fiorillo, frutto della fusione di “X” e “Vedere il Suono”, due progetti concepiti in origine separatamente. La fusione dei due porta alla nascita di SYNAESTHET X, che consiste in un percorso sensoriale, dove il suono e l’immagine si mescolano per dar vita a un’esperienza coinvolgente e stimolante.
-X: Attraverso le sue opere Paolo vuole raccontare uno degli aspetti della donna che da sempre lo ha affascinato, quel mix di bellezza, grazia e leggerezza, che sa mescolarsi alla forza e la pericolosità quando necessario.
Le opere sono spesso degli assemblage e attraverso la materia cerca di raccontare i maltrattamenti, le mortificazioni, e le ingiustizie che da sempre hanno subito le donne, utilizzando stratificazioni di pitture, colle o tessuti per accentuare quella sensazione di trappola che la materia stessa ci suggerisce.
La figura della donna resta sempre leggibile, a volte in modo tridimensionale, a volte sotto forma di silhouette o in altri casi cerca di far venir fuori alcune parti del suo corpo, come se volesse riemergere con tutta la sua forza dagli impedimenti subiti.
In rappresentanza della donna ha scelto un’icona globale della nostra contemporaneità, la Barbie.
Come ben sappiamo, definirla una bambola sarebbe riduttivo visto che nei suoi lunghi anni di vita è riuscita ad abbattere ogni frontiera linguistica, culturale e antropologica. la Barbie rappresenta la resistenza, quella forza che non è mai mancata alla donna e che grazie ad essa è riuscita a farsi valere nel tempo.
-Vedere il suono: finito il percorso espositivo delle opere, il pubblico entra in una camera buia come se fosse in un ventre materno, una membrana. All’interno verrà invitato a disporsi di fronte ad uno schermo di proiezione dove potrà assistere all’ultimo quadro che è, in realtà, una composizione video-musicale. La composizione si ispira alle opere viste durante il percorso ma sottoforma di suono per poi essere restituita come immagine.