WAITING FOR #FOODISTRIBUTION
UN PROGETTO DI MANOVALANZA
A CURA DI DAVIDE SCOGNAMIGLIO, DANIELE CIPRÌ
con gli abitanti del Rione De Gasperi, Ponticelli
REFERENTE SCIENTIFICO ROSARIO SOMMELLA
DRAMMATURGIA E REGIA ADRIANA FOLLIERI
ASSISTENTE ALLA DRAMMATURGIA CARLO GALIERO
DISEGNO LUCI DAVIDE SCOGNAMIGLIO
CON ANGELA ABATE, CARMELA BARONE, IMMACOLATA BISACCIA, MARIA CARUSO, SALVATORE LA ROCCA, DAVIDE PACIOLLA, IGOR SHUGALEEV
ELEMENTI DI SCENA EMANUELE PERELLI
MUSICHE ORIGINALI FRANCESCA DILETTA IAVARONE, PASQUALE TERMINI
COLLABORAZIONE MUSICHE ANDREA GIRONACCI
SUONO FRANCESCO TROISE
COSTUMI CARMELA BARONE
RESPONSABILE TECNICO SEBASTIANO CAUTIERO
FOTO TOMMASO VITIELLO
COLLABORAZIONE ARTISTICA FEDERICA DI GIANNI, FRANCESCO FOLLIERI, FABIO MINCIGUERRA, IKER ORTIZ DE ZARATE, CARLA PASTORE
E CON LA COLLABORAZIONE DELLE ATTRICI E DEGLI ATTORI DELLA COMPAGNIA INTERNAZIONALE DI MANOVALANZA ALIOU ABOUBAKARI, CATERINA MODAFFERI, SHAFIOU SANNA
COLLABORAZIONE ALL’ALLESTIMENTO LELLO CASILLO, GIULIO PASTORE, HAMID SADEGHI, CONSIGLIA SIMONETTI
SOCIAL MEDIA EMANUELE DI CESARE – SOKAN COMMUNICATION
LOCATION MANAGER CARMELA BARONE
ORGANIZZAZIONE MARTA PERRONI
SUPERVISIONE BENEDETTA PARENTI
AMMINISTRAZIONE PRONOS
PRODUZIONE MANOVALANZA
CAPODIMONTE – CISTERNONE (PORTA MIANO)
5 LUGLIO ORE 21.00 DURATA 1H PROVA APERTA
6 LUGLIO ORE 21.00 DURATA 1H DEBUTTO
Foodistribution è un progetto di ricerca scientifica e artistica a cura di Manovalanza, –ideato e diretto da Davide Scognamiglio e Daniele Ciprì, con la referenza scientifica del Prof. Rosario Sommella e la regia teatrale di Adriana Follieri–che mette in relazione l’analisi del processo abitativo e la gentrificazione di piccole e grandi comunità con teatro, fotografia e disegno luci. Continuiamo cosìa tracciare un disegno che è anche direzione, nell’incontro con luoghi e comunità dilaniate e superstiti, capaci di risollevare memorie e provocare mutamenti. LINGUE DI CANE è una riflessione sulla fine della civiltà contadina, intesa come perdita di rituali, abitudini e usanze tradizionali ma, soprattutto, come la fine di specifiche relazioni comunitarie e condivise. La brama di profitto e la capitalizzazione della società hanno contribuito a distruggere i legami di comunità basate su solidarietà e sostegno reciproco. L’essere umano si ritrova isolato.
Ispirato a Zio Vanjadi Čechov, lo spettacolo è un omaggio all’ultimo baluardo di una civiltà contadina ormai quasi introvabile, come quei friarielli da cui il titolo prende il nome e che lasciano un prelibatissimo amaro in bocca.“L’attore geopolitico”scrive e attua il proprio finale ideale, si scioglie nella collettività, nell’ascolto del territorio che preme per parlare. Aspettando, a voler ascoltare bene, dopo il rumore del motore di un’altra automobile sul ponte, non si sente altro che ciò che resta dell’umano silenzio.