REGIA, SCENE, LUCI PINO DI BUDUO
CON MARCUS ACAUAN, ZSOFIA GULYAS, NATHALIE MENTHA, DANIELA REGNOLI, HECTOR GUSTAVO RIONDET, IRENE ROSSI, VINCENZO SANSONE, MICHELA LORENZANO/VERTICAL WAVES PROJECT
CON LA PARTECIPAZIONE DEGLI STUDENTI DEL LABORATORIO PRODUZIONI DELL’ISTITUTO SUPERIORE CASELLI-DE SANCTIS ANTONIO CORTESE, EMANUELE DE PALMA, ANDREA SILVESTRO, GIUSEPPE SPERANZA
VIDEOARTISTI TIAGO BRANCHINI, VINCENZO SANSONE, ALESSANDRO ROSATO
ELABORAZIONE IMMAGINI GIOELE STELLA
PRODUZIONE TEATRO POTLACH

CAPODIMONTE – ISTITUTO CASELLI (PORTA MIANO)
9 LUGLIO
ORE 21.00 DURATA 1H+30MIN DEBUTTO

È un progetto artistico interdisciplinare e multimediale creato dal Teatro Potlach, con la regia di Pino Di Buduo, antropologo ed esperto nella drammaturgia artistica degli spazi pubblici.
Questo progetto esplora il tema dei cicli agroalimentari della profonda tradizione dei saperi del mare e dei saperi della terra. Ad esempio: il ciclo della pesca, il ciclo del sale, il ciclo del grano, il ciclo dell’olio, del vino e della vite, il ciclo agropastorale, il ciclo dello zucchero, e tutte le produzioni artigianali correlate, comprese la produzione di dolci e cibi tipici. Ma anche i saperi artigianali veri e propri come ad esempio i processi creativi del presepe napoletano.
Uno spettacolo dove ogni “bene” diventa spettacolo, e dà luogo a suggestioni visive. Uno spettacolo immersivo, totale, itinerante, multimediale e multidisciplinare in cui lo spettatore ha un ruolo fondamentale ed insieme agli artisti, si trasforma in un viaggiatore-esploratore di paesaggi dell’immaginazione legati alla propria memoria e alla memoria della propria città.

Uno spettacolo dove gli attori, i performer, gli artisti visivi sono lì per raccontare ai viaggiatori i riti antichi della terra, i suoni e i colori, i sapori e i saperi, i beni immateriali, i cicli vitali e lo fanno in modo nuovo, utilizzando le più sofisticate tecnologie digitali nel campo del suono e delle immagini.

E per farlo, avviano un viaggio lungo un percorso di circa 400 metri, lungo paesaggi architettonici caratteristici della città.

Lo spettatore-viaggiatore si immergerà in un ambiente “liquido”, narrativo, tra videomapping, teatro, musica e performance.

OASIS rappresenta il paesaggio immateriale attraverso tecniche diverse di videomapping, azioni teatrali e performative che si ispirano ai cicli agroalimentari, alla tradizione delle ceramiche, ai racconti e ai pittori delle barche.

Un universo che si presenta oggi quale straordinario paesaggio variegato, dinamico e complesso, capace di inattese rivitalizzazioni e tutt’altro che tramontato nella memoria collettiva e nel vissuto della comunità.

GALLERIA FOTOGRAFICA

ph Salvatore Pastore – ag Cubo