UNA STORIA VERA
SCRITTO E DIRETTO DA ALBERTO MELE, MARCO MONTECATINO
CON RENATO BISOGNI, CECILIA LUPOLI, MARCO MONTECATINO
COSTUMI ELENA SORIA
MUSICHE ORIGINALI GINO GIOVANNELLI
DISEGNO LUCI TOMMASO VITIELLO
SCENE FLORIAN MAYER
AIUTO REGIA MARIACHIARA FALCONE
PROGETTO GRAFICO ANTONELLA MAFFETTONE
SARTA DI SCENA MARIA ARCA SORRENTINO
UFFICIO STAMPA GABRIELLA GALBIATI
COMUNICAZIONE ROSA LO MONTE
COORDINATORE DI COMPAGNIA ANTONIO DE MAIO
PRODUZIONE L’ISOLA DI TED
UN GRAZIE PARTICOLARE A SKATING CLUB EDENLANDIA E SALA MOLIERE, PER LA DISPONIBILITÀ E L’AIUTO IN FASE DI ALLESTIMENTO
CAPODIMONTE – GIARDINO PAESAGGISTICO DI PORTA MIANO (PORTA MIANO)
27 GIUGNO ORE 22.30 DURATA 1H+20MIN PROVA APERTA
28 GIUGNO ORE 22.30 DURATA 1H+20MIN DEBUTTO
Attraverso la voce di Carmine Verricello, un fruttivendolo di quasi trent’anni di Camposano a Valle, paesino della provincia napoletana, abbiamo deciso di raccontare l’oblio e la solitudine che oggi non è più solo prerogativa delle grandi città, ma si è innestata e radicata anche nelle piccole comunità, diventando una questione universale non più ascrivibile soltanto a quella parte di mondo più progredita e tecnologica. Siamo partiti dall’ispirazione dataci dal film del 2007 “Lars e una ragazza tutta sua” di Craig Gillespie, in cui il protagonista, un ragazzo sui generis interpretato da Ryan Gosling, comincia una relazione con una Real Doll, riuscendo con la sua fanciullesca umanità a scalfire la pur giustificata coltre di diffidenza degli abitanti del suo paesino nel Wisconsin.
La vita di Carmine si dipana fra il rapporto con suo fratello Pasquale – agricoltore arcigno rimasto vedovo a 31 anni – e il suo lavoro al mercato di San Severo, in cui instaura quotidiane conversazioni con i clienti, dove spende le sue idee sulla vita e sul mondo attraverso pittoreschi soliloqui travestiti da amene chiacchierate. Nella sua vita fa capolino Oxana, una Real Doll dalle origini ucraine, di cui Carmine si professa innamorato, raccontando della loro conoscenza e del loro rapporto omettendo la verità. Un giorno decide di presentarla a suo fratello – dopo sue varie insistenze – presentandosi a cena con lei. Da qui in poi, la storia di Carmine funge da cartina di tornasole per l’umanità che ci interessa raccontare, un’umanità che appare sorpresa della sua stessa fragilità e dai rapporti sempre meno improntati sul “sentire”; per il gran senso di solitudine che fatichiamo ad interpretare, rifugiandoci sempre di più dietro un velo di politically correct invece di imparare ad accettare una vita che possa non rientrare in questa moderna iper-canonicità fatta sempre più di “cose possedute e viste”, piuttosto che di esperienze e cultura dell’altro. Abbiamo profondamente lavorato nell’analizzare quanto “l’altro” stia, a nostro parere, risultando sempre di più il problema e non l’opportunità. In una cultura sempre più cullata dalla paura, anche la morale diventa un’arma negativa, relegando la scelta fra un comportamento sbagliato ed uno giusto ad un semplice timore nell’essere giudicati da un’orda di giudici che, spostatisi dalle finestre ai monitor, finiscono per risultare ancora più gretti, ancora più insulsi.
Nel prosieguo della nostra storia compare Alice, una dolce ragazza all’apparenza tutta casa e chiesa che, innamoratasi di Carmine, finisce per entrare in competizione con l’erotismo e la spregiudicatezza di Oxana, dando vita ad una romantica, complicata e a tratti divertente battaglia per accaparrarsi l’amore del giovane fruttivendolo.