REGIA BARBARA NAPOLITANO
CON LELLO ARENA, MASSIMO ANDREI, GIOVANNI BLOCK, ADRIANO FALIVENE, ANNARITA FERRARO, GIORGIA TRASSELLI
LUCI SANDRO CAROTENUTO
COSTUMI ANTONELLA MANCUSO
COREOGRAFIE ROSARIO CAMPESE
MUSICHE GIOVANNI BLOCK
ESEGUITE IN SCENA DA ROBERTO TRENCA, EUNICE PETITO, CARMINE IOANNA, PASQUALE BENINCASA, ENZO LAMAGNA
SCRITTO DA BARBARA NAPOLITANO E MUSICATO DA GIOVANNI BLOCK
PRODOTTO DA PRODOTTO DA UPSIDE PRODUCTION
PRODUZIONE ESECUTIVA ANDREA DE ROSA
MANAGEMENT TECLA MELONI

CHIOSTRO DEL DUOMO DI SALERNO
1 LUGLIO
ORE 21.00 DURATA 1H+30MIN DEBUTTO

Le metamorfosi di Nanni” è un atto unico teatrale, scritto e diretto da Barbara Napolitano: il testo  è  anche tradotto  in un libro, edito da Guida. Il racconto mette di fronte realtà e surreale, la prima è rappresentata in scena da Lello  Arena che veste i panni dell’antieroe e cerca di difendere i principi e le regole del quotidiano. Il surreale invece si racconta attraverso  Giovanni Block, un moderno chansonnier che attraverso le sue favole ti rende la vita “peggio di quella che è”. La strada che ha fatto “Le metamorfosi di Nanni” è lunga trent’anni. Sono nate prima le favole, scritte appunto trent’anni fa, storie che per il teatro sono composte in forma di canzone da  Giovanni Block, e poi la vicenda del mercante di favole è cresciuta intorno a queste. Il linguaggio scelto per raccontare è andato via via volutamente semplificandosi, nella convinzione che un modo leggero di narrare potesse consentire di dire cose terribili.
Tutta la storia, infatti, gioca sul doppio registro, leggero e tragico, per raccontare l’antropologia dell’uomo medio, le sue idiosincrasie, i suoi desideri, i suoi pregi, i suoi difetti. Si recano da Nanni una popolazione di individui irrisolti, che chiederanno di poter ottenere una vita migliore, diversa.  La ricerca di questa felicità è il tema nascosto della storia.
La molla che spinge tutti ad agire, non solo i clienti di Nanni che gli si presentano in maniera esplicitamente infelice e chiedono direttamente a lui ed in modo assolutamente sincero, di avere una vita diversa, “migliore”, ma pure gli abitanti della pensione, che con Nanni dividono il quotidiano, vogliono essere felici: Simonetta, Ernesto, Tita. Tutti sono convinti di aver dentro di sé la ricetta della felicità. Tutti sanno esattamente cosa vogliono e mettono in campo strategie per raggiungere questo agognato status di “Homo Felix”. Peccato che la traduzione del desiderio in quotidiano, faccia sfumare immediatamente la bellezza intravista nella proiezione di quella felicità. La vicenda si avvale di un narratore, Massimo Andrei, che posto al centro della scena, quasi come un burattinaio, si diverte a descrivere situazioni e caratteri. I luoghi della storia sono quelli della pensione di zia Tita, interpretata da una travolgente Giorgia Trasselli, il cui registro comico si sposa bene con la parte “leggera” del testo. Tutti i clienti del cantastorie, che chiedono servizi adatti a cambiare direzione alla propria esistenza, sono impersonati da Adriano Falivene che si traveste da  Valeria/Franco – Individuo Irrisoluto; Gustavo – Agente delle tasse; Condannato – Omicida in fuga; Ivan Sciopéri – Sindacalista. Una avvenente Annarita Ferraro cercherà, nei panni di Simonetta, di far accasare il mercante di favole, ma tra una metamorfosi e l’altra pare che Nanni riuscirà a sfuggirle. Una band composta da Roberto Trenca, Eunice Petito, Carmine Ioanna, Pasquale Benincasa, Enzo Lamagna, accompagnerà il racconto musicale, che si gioverà di ballerine e giocolieri, per le coreografie di Rosario Campese. Le luci sono di Sandro Carotenuto, i costumi di Antonella Mancuso, il management di Tecla Meloni. Prodotto da Upside Production, produzione esecutiva a cura di Andrea De Rosa.

 

GALLERIA FOTOGRAFICA

ph Salvatore Minopoli – ag Cubo