CON MARIA GRAZIA CALANDRONE, SONIA GENTILI, ENZA SILVESTRINI

CAPODIMONTE – CASINO DELLA REGINA (INGRESSO DA PORTA MIANO)
25 LUGLIO ORE 19.00

I poeti sono i battezzatori del mondo. I nomi? Ne fanno danza esatta e frastornata. Se fosse per loro celebrerebbero infiniti matrimoni tra le parole e le cose e fonderebbero una singola scienza per ogni singola cosa-nome.
E le donne, che sanno dare la vita, le donne sono lì in prima fila con le loro voci.

«Ci sono le rondini, le ciliegie, l’aria, il purè, gli abbracci, i gatti, il pane caldo, i binari che brillano al sole, portare il formaggio alla volpe di Villa Pamphili, i libri, i baci, le polpette, il ronzio di una bicicletta azzurra che fila (…) e l’odore dei tigli in pieno giugno a San Saba. Per ciò vale la pena essere nati.» Da Maria Grazia Calandrone Giardino della gioia (Mondadori 2019).

«Il nome è il lungo strascico/ di seta dell’abito/bruciato/finito/abbandonato/dalla notte//la meta è un nome/e sosta nella notte//corre moltiplicandosi/ la strada e i raggi/della ruota sono fermi/sono le ossa splendenti/della notte». Da Sonia Gentili I quattro gesti della creazione (Nino Aragno Editore, 2020).

«Poco a poco/ il mondo scompare/ inghiottito dal buio nulla// …/ anche i nomi/ tutti i nomi/ quelli delle cose dell’amore, dell’ira o di ciò che resta/ vanno via in qualche botola lontana». Da Enza Silvestrini Controtempo (Oédipus 2018)