CON CLAUDIO DAMIANI, IGOR ESPOSITO, VINCENZO FRUNGILLO

CAPODIMONTE – CASINO DELLA REGINA (INGRESSO DA PORTA MIANO)
24 LUGLIO ORE 19.00

Nel sottosuolo del mondo sogna il passato. Chi meglio di Amedeo Maiuri ha saputo decifrarne l’alfabeto? Il sapere archeologico in lui si è sposato indissolubilmente alla poesia antica. Per lui, come per Guillen, l’infanzia del mondo era una favola di fonti.
Rileggete le sue Passeggiate campane!
Maiuri messo a confronto con i poeti di oggi; con quei poeti che sanno guardare al prima di loro con sapienza acustica e psichica.

«Ci osservavano spiriti/antichi e ombre si assiepavano intorno/ e noi ad ognuno facevamo un cenno e ognuno/ ci rispondeva con un saluto, parlavamo/ tutte le lingue, e i nostri piedi toccavano/ tutte le pietre» da Claudio Damiani Endimione (Interno Poesia Editori, 2019)

«Amo il diverso perché non è mai uguale al mio sale. Amo chi sa ascoltare l’oscurità del male e senza l’elettrica luce della sera amo scavare dentro il mio, il tuo, il nostro buio. Amo chi scrisse: amo d’un amore immutabile e fedele. Amo dissipare il verbo amare, amo giocare e più infinitamente guardare il mare.» da Igor Esposito La memoria gatta (Magmata 2019)

«Non si afferra ciò che ci precede./ E allora si pone sulla bilancia la propria vita, /e la propria morte, chi tenga in equilibrio il tutto/non si conosce. La chiamo meccanica pesante/questo stare fermi a guardare il sistema di leve/ in cui siamo entrati senza far rumore». Da Vincenzo Frungillo Le Pause Della Serie Evolutiva (Oédipus 2018)

GALLERIA FOTOGRAFICA

ph Ivan Nocera – ag Cubo