IDEA, PROGETTO E INTERPRETAZIONE FRANCA ABATEGIOVANNI
REGIA GABRIELA ELEONORI
SCRITTO DA MARINA SORRENTI
SCENE ALESSANDRA RICCI
AIUTO REGIA ORAZIO ROTOLO SCHIFONE
LUCI E FONICA DESIDERIA ANGELONI
SERVICE CLASSICO LIGHT FRANCO FERRIGNO
PRODUZIONE PAN PRODUCTIONS SRLS
PALAZZO REALE – CORTILE DELLE CARROZZE
15 LUGLIO ORE 22.00
DURATA 1H
PRIMA ASSOLUTA
«Partita da Roma col solo desiderio di salvare la mia libertà, bruscamente passata dalla mia stanza rosa di via Duse alla visione delle case bruciate, alle grotte popolate di fuggiaschi pei quali la vita è ridotta al solo mangiare e dormire, resisto, adesso, proprio per difendere questa nostra miseria, questa nostra sofferenza di esseri umani scacciati, braccati, umiliati e scaduti.» Questo è uno stralcio di uno dei diari scritti da Alba De Céspedes durante il periodo dell’ultima guerra mondiale, esattamente dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943, mentre scappava da Roma.
Autrice non sufficientemente conosciuta e onorata in Italia, la De Céspedes ha saputo, in maniera eccelsa, raccontare il viaggio della vita in tutte le sue sfaccettature, con una sensibilità e una schiettezza incredibili, tipiche di chi non resta mai alla superficie delle cose. La sua non è soltanto una disamina di ciò che le accade attorno, ma anche profonda conoscenza di ciò che ci accade dentro.
Il testo di Marina Sorrenti si sofferma sul periodo della Resistenza della scrittrice e, forse, proprio per questo, offre spunti alla nostra riflessione contemporanea.
In un periodo come questo che stiamo vivendo, in cui le tematiche delle migrazioni e dell’identità, delle guerre e della crisi dei sistemi democratici, delle discriminazioni di razza e di genere, sembra che Alba De Céspedes parli direttamente, con una forza rinnovata dalla nostra contingenza.