REGIA ETTORE DE LORENZO
CON ETTORE DE LORENZO, GIOSI CINCOTTI, CARLO DI GENNARO, MACHI DI PACE, UGO GANGHERI, ERNESTO NOBILI
CON LA PARTECIPAZIONE DI MASSIMILIANO GALLO
OSPITE MUSICALE GIOVANNI TRUPPI
INSTALLAZIONI DI SCENA CRISTINA COPPOLA, RAIMONDO COPPOLA, ARMANDO MACCHIARULO, SARA PINTO, VIENNA RUOCCO, TERESA VITA (LABORATORIO EXTRALAB DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI NAPOLI), COORDINAMENTO DEI PROF. RINO SQUILLANTE, MARCO GALLO
CON LA COLLABORAZIONE DI ASSOCIAZIONE COFFEE BRECHT
OSPITI DELLA SERATA MAURO BARBERIS (GIURISTA), PAOLO MACRÌ (STORICO), LAMBERTO MAFFEI (DIRETTORE DELL’ISTITUTO DI NEUROSCIENZE DEL CNR), DANIELE ZOVI (SCRITTORE E DIVULGATORE)
PRODUZIONE ESECUTIVA PER AXOLOTI FRANCESCA RAVEL

PALAZZO REALE – CORTILE D’ONORE
3 LUGLIO ORE 21.00
DURATA 2H
PRIMA ASSOLUTA

Lo spettacolo in live streaming su live.napoliteatrofestival.it, su Radio CRC, sul Canale 620 del Digitale Terrestre e sull’App ufficiale di CRC, e sulla piattaforma Ecosistema digitale per la cultura della Regione Campania.

Dopo il successo della scorsa stagione, torna Sala d’Attesa, uno spazio dove discutere guardandosi negli occhi. Da un intreccio di voci, si espande e prende forma una trama fatta di musica, parole e immagini. Al centro del dibattito “La Democrazia”, minata nel nostro tempo dalla capacità di manipolazione prodotta da social network e new media. La caduta del muro di Berlino dà inizio all’epoca della globalizzazione e, curiosa coincidenza della storia, quello stesso periodo rappresenta anche l’alba dell’era digitale. Da quel momento in poi il capitalismo non ha più avuto ideologie antagoniste e le tecnologie, con l’ideazione di algoritmi sempre più sofisticati, hanno letteralmente sconquassato l’idea di democrazia alla quale eravamo abituati. Quello che ne consegue è un drastico divario di diseguaglianze tra esseri umani, una perdita di consistenza dei concetti come libertà, autonomia e autodeterminazione, una deriva sempre più forte dei processi di disgregazione sociale. Ovviamente, tutto, nel segno dell’omologazione. Senza ideologie contrapposte al turbocapitalismo ci si chiede da dove riprendere il filo di un discorso critico per modificare il corso della storia.