IDEAZIONE E REGIA: ETTORE MASSARESE
CON LA COLLABORAZIONE DI: GIOVANNA CAPONE MASSARESE
durata: 35m | Paese: Italia | Lingue: italiano
Teatro Antico di Napoli05-06-07/06/2009, 21:00, 22:00 e 23:00 – 10-11-12/06/2009, 21:00 e 22:00 – 13/06/2009, 21:00, 22:00 e 23:00 – 14/06/2009, 21:00, 22:00

PRODUZIONE: ASSOCIAZIONE O’ THEATRON.
CON IL PATROCINIO DI: UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II.
E DI: FONDAZIONE RESTORING ANCIENT STABIAE.
CON LA COLLABORAZIONE DI: SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGICA DI NAPOLI.

Il Teatro Sommerso, progetto ideato e realizzato da Ettore Massarese, intende portare il pubblico a scoprire – in senso architettonico e teatrale – il teatro romano di Via Anticaglia, edificio di epoca imperiale un tempo destinato ad accogliere migliaia di spettatori e oggi, appunto, “sommerso” dalle stratificazioni abitative che nei secoli lo hanno circondato e ricoperto: è dal II secolo d.C. che non viene utilizzato per un evento teatrale. In seguito ad una fase di ricerca – che prevede momenti di studio e un laboratorio teatrale – sono realizzate delle azioni performative in forma itinerante, che conducono lo spettatore in un percorso all’interno dell’antico teatro, attraverso modelli architettonici, racconti e installazioni luminose.
«La struttura geometrica della cavità teatrale ha origine dall’onda sonora causata dall’emissione vocale. I confini entro i quali è percepibile e può essere rielaborato il suono emesso dalla cavità orale sono quelli entro i quali prende forma e funziona l’assemblea teatrale. Da ciò deriva che la configurazione strutturale dell’edificio adibito alla rappresentazione solidifica, in qualche misura pietrificandolo, il perimetro d’espansione dell’onda sonora. Il teatro di pietra si può definire, così, come un tempio eretto intorno all’entità che lo fonda, la voce appunto. Il teatro dell’Anticaglia è dunque come un mantice diaframmatico che pulsa nel corpo interno della città, una pietrificazione architettonica delle ombre e delle onde sonore che deviavano e deviano il percorso rettilineo e geometrico della sua superficie.
Il teatro romano, che insiste tra i palazzi e le vie poste tra via San Paolo, Piazza San Gaetano e via Anticaglia, costruito in età imperiale e, nel tempo, sommerso da stratificazioni urbane, torna, ora, per la prima volta, grazie alle opere di scavo e ripristino su progetto dell’architetto Roberto Einaudi e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica di Napoli, ad ospitare percorsi d’uso teatrali, non visite guidate allo stato dell’opera, ma una parziale rifunzionalizzazione di un sito nato per “intrattenere”, fermare sguardi e corpi in arte e poesia.
Il percorso, che si snoda lungo la zona percorribile degli scavi sino alla parte emersa della antica cavea, vede agire attori, mimi, musici e danzatori che, quali rifrazioni visive e presenze, per contrasto, fortemente evidenti fanno rivivere gli echi del vissuto del teatro, dal tempo del suo primo utilizzo alla decadenza e, infine, alla sua immer- sione nel presente urbano: un corto circuito spaziotemporale stratificato che accosta testi del primo e secondo secolo a prose, voci e “rumori” del presente» – Ettore Massarese.